Thursday, May 03, 2007

Magari, chissà.


Magari un giorno ricorderemo con nostalgia quella passeggiata sotto la pioggia e quei posti a un tiro di bicicletta che manco conoscevi.
MAgari chiacchereremo in automobile, ancora.
Magari un giorno vorrai sapere qualcosa di me e , con calma, ti racconterò i percome e perchè.
Magari faremo un viaggio, ai laghi o al mare.
Magari una volta rideremo , di gusto.
Magari piangeremo, insieme.
Magari un giorno ci saluteremo innamorati .
Magari un giorno ci saluteremo e basta.
Magari pensi che sia matto.
Magari, chissà.

Wednesday, May 02, 2007

In corso di completamento.


Quasi chiesto

quasi un tempo

quasi me stesso

quasi felice?

Monday, April 30, 2007

Giù la maschera!


Una donna piange sconsolata:

ha capito d'aver sbagliato.

Tutto sbagliato!!

Casa marito lavoro figli:


TUTTO!!!


Ah ah ah ah!!!!


Una donna piange e si dispera

capendo

d' aver sbagliato tutto.

Saturday, April 28, 2007

Manco io.


Mondi scontrati (finalmente?).

Dilata il tempo e fissa.

Sconosciuti al corto trotto.

Non ci si può nascondere!!!

Non sorridi più??



Manco io.

Inutile, si esiste.


Blu, il cielo è blu.

Nascita.

Blu, il cielo è blu.

Vita.


Blu, il cielo è blu.


Morte.



..e il cielo è sempre più blu...........

Tuesday, April 24, 2007

Silenziosamente ti mando a cagare...





"Quoi de plus complet que le silence ? "






[Honoré de Balzac]

Monday, April 23, 2007

Passo d' addio


Dal fondo il meglio


l'errore il gesto più eroico


genio precoce???


Sicuramente altri lidi.


Godetevela..

Tuesday, April 17, 2007

Come sempre accade.


_
Ti ho scorta l'altra sera, in centro.

Passeggiavi con fare sicuro ostentando attenzione.

Mi hai visto.

Ti ho vista.

Hai visto lei.

Chissà cosa hai pensato.

Sunday, April 15, 2007

Calice Amara.


. La Vostra fonte ha colmato il calice:



. non credevi che il gioco non fosse leggero, vero?



Comoda, bambina.

Tutto può rompersi.

Il tuo nichilismo non reggerà.

Mai più.

Saturday, April 14, 2007

P.A.


Mare.
Giorno Libero.
Ore molto Nostre.
Sabbia salame tuma vinello.
Grottarellando.
L'insegna ci Insegna.

Wednesday, April 11, 2007

...quella questione sull'Esistere..

.. tante cose, quella questione continua sull'Esistere...
..ecco..amici che amici non sono e con il sorrisetto di chi so tutto io liquidano argomenti importanti e chiudono discorsi credendo di saperla più lunga eccome, parlando di banalità e guardandoti come un cretino...Esistenza...
..si..la questione sull'Esistere ma...
..un discreto affare che se tutto va in porto mi frutterà qualche soldino, e il lavoro, si, il lavoro che dovrebbero cercarmi... o telefono io...esistere..e oggi devo fare...
..la questione sull'Esistere..mhh..
..già quella Tesina che è tanto tempo che non riguardo e devo assolutmente parlarne col professore, siamo già in ritardo..
..il telefono ..ma certo amore sono libero...la faccenda sull'Esistere...dimmi..hai litigato coi tuoi...ma cosa mi dici..stasera..ma certo...stasera...

..intanto..faccenda sull'Esistere...la sera impegnata...meno male...no..peggio...telefonare..disdire..comprare qualcosa...farlafinita?.....
..no non sto così male..ma...sempre questione sull'Esistere..incomprensione generale e starnazzo pubblico..genitori gementi...amici dementi..amante..amante...no..la Questione sull'Esistere..si quella..oh... un po'di tempo..

dunque: la Questione è che esistendo, noi..

driin...maledizione..no..non ci sono..si..allora vieni..dicevo..noi esistiamo..la Questione sull'Esistere...ma certo...faccio tutto io..non preoccuparti..allora ciao..fretta..si molta..Esistere!...Questione irrisolta in corso...

cielo..tardissimo..appuntamento..fiori..ritardo..broncio..ma sai..la Questione sull'Esistere...non voglio scuse..ma amore..capisci anche te che...la prossima volta..si..prossimamente la prossima volta..intanto si Esiste e la Questione è che..

le motivazioni??Perdio, no?non essere così basso e bieco..la Questione è che...motivi..nessun motivo.....ahahahahahhahahahahahahhahaha!
.. tu..non...io..si..certo...mi sembra ..la Questione..sull esistere..un altro modo..no..nessun altro modo..

Sunday, April 08, 2007

Pasqua, lassù.


Oggi deve essere una giornata come un anno fa, lassù.
Cielo mediamente terso e lindo, gente benevestita e benallegra, vociare festante davanti alla scala della chiesa.
Tutti si complimentano e si augurano non sanno nemmeno loro cosa.
La tradizione lo impone.
Celebrano la risurrezione dell'Agnello di Dio, ma poi lo squartano con barbaro metodo e antica maestria e se lo magnano a pranzo, sempre festosi.
Strane usanze, ma nessuno si chiede perchè.
La tradizione lo impone.
Poi andranno un po' appesantiti a coricarsi o a scambiarsi gli auguri in qualche fiera di strapaese, dove tuttto saprà d'allegria.
Ogni tanto ci vuole.
La tradizione lo impone.
Infine, satolli ed ebbri di questa gioia che nessuno sa bene perchè ci sia stata, andranno a coricarsi, pregando ancora una volta l Agnello.
Sperando di assimilarlo durante la notte.
La digestione lo impone.

Sunday, April 01, 2007

Fetta d'addio.

Una torta, noi qualche sera fa.
Un cartone dorato quasi vuoto.
Le briciole, noi ora.
Ultima fetta, dolcezza d'amaro in bocca.

Saturday, March 31, 2007

IN GABBIAti?


Non si può sempre essere allegri.
A posto.
Eleganti.
Sorridenti.
Come se tutto andasse bene perchè ovviamente tutto va bene oggidì.
Ci rendiamo conto che questa società sta abolendo il diritto di star male?
Di non essere belli in forma in salute e sempre giovani ventenni?
Dove lo spazio per il dolore?
Il rispetto e la venerazione per l'anziano, il suo sapere?
Tolleranza non solo per le diverse culture-che va di moda- ma per chi non ci sta, non può starci, e deve per forza se no sono tutti cazzi suoi.
Per non parlare di chi si permette di pensare con la sua testa e di nons eguire l'andazzo.
Povero lui.
Sono stufo delle vite sprecate per la carriera, di vedere e sentire gente che arriva a cinquanta anni e scopre di non avere vissuto da trenta, delle nevrosi d'angoscia curate con pastigliette a manetta invece di una bella gita o una chiaccherata.
Siamo spesso ingabbiati in dinamiche che ci paiono ovvie ma ovvie non sono.
Come il diritto sacrosanto di fare bisogni a scuola: perche diavolo per vent anni ho dovuto chiedere permesso di fare ciò che è ovvio debba fare, senza dar noia a nessuno?
Perchè sul lavoro si deve sempre essere sorridenti?
Perchè il tipo vestito di bianco a Roma dice che la vita è sempre una cosa meravigliosa?
Perchè i film decenti sono sempre solo dopo le 11 di sera?
Cazzo me ne fotte di cosa fanno degli idioti che non sanno parlare rinchiusi-per finta-in una casa o su un'isola?

Come questa mille altre cose.
Rendiamocene conto.
Stacchiamo, non solo ogni tanto.
Pensiamo, sempre.
Costa caro, ma ne vale la spesa.
Usciamo dalla gabbia.

Sunday, March 25, 2007

Banalità?


Nella mia attività di rovistatore del passato, m'imbatto sempre in tante fotografie.
Tempi passati, tempi belli, tempi brutti, tempi di carestia, di guerra, di rinascita.
Una cosa mi ha sempre colpito, di queste immagini.
I sorrisi.
Sissignori.
Guardate che bei sorrisi aveva la gente dei tempi"sistavameglioquandosistavapeggio".
Oggi la crapulenta e opulenta gioventù sforna più sorrisi così carichi e autentici?
O sorride alla macchina fotografica-digitale ultimomodello20000000pixelll-solo per dovere, necessità?
Tutto questo Tutto ha poi portato Felicità?
Non so.
Troppe risposte mi verrebbe da dare.
Tutte facilemente accusabili di dozzinalità e faciloneria.
Ognuno si risponda.
E cerchi di sorridere, una volta ogni tanto, non alla cretina soap opera soporifera.
Ma a un fiore appena sbocciato, alla Primavera che torna, alla Pace e alla Libertà in cui magari viviamo da quando siam nati e manco ce ne rendiamo conto.
Cose banali?

Saturday, March 24, 2007

Benvenuta Primavera..

Un sorriso inaspettato.
Uno sguardo fugace, poi l'angolo.
L'amore va e torna, a volte.
Benvenuta Primavera.

Sunday, March 18, 2007

sabato 31 pomeriggio?

Vi aspetto numerosi Sabato pomeriggio 31 per la scampagnata...tempo permettendo...
Le catene sono oliate, il salame stagiona e la campagna sta fiorendo...
Mi raccomando :mancate solo voi.

Monday, March 05, 2007

Gitarella con......................


Questa è una comunicazione di servizio.
A D.D.D., magari verso fine Marzo, organizzerò una gitarella in campagna rigorosamente con bici a bacchetta.
Non più di 10 chilometri.
Non tutti sono abituati.
A metà, o dove decideremo, si farà un pic nic sinoiro con pane salame e vinello.
Le bici le metto io, il cibo pure.
Voi mettetevi solo.
Segnatevi sui commenti.
Invito a tutti, conosciuti e non.
Anzi.
Benvengano emeriti sconosciuti.
Ladri di biciclette esclusi.

Monday, February 26, 2007

Ciclobacchettiamo..


L'altra settimana discutevo col mio amico Pietro sull'inquinamento e sulle cause e su come si può fare a combatterlo e altre cose del genere.
Ognuno ha i suoi sistemi, piccoli o grandi che siano.
Chi usa il treno.
Chi spegne le luci quando non serve e consuma meno.
Chi spegne il motore ai semafori.Già qualcosa.
Oppure chi va a piedi.
O in bici.
Eccoci al punto.
Come qualcuno sa sono restauratore di motociclette, ma quasi nessuno sa che restauro anche biciclette.
Spesso sarebbe meglio dire resuscito.
Epperò quando sono a posto filano come treni, sono scorrevoli e ci si prende un piacere a usarle.
Guardatevi il mio link Ciclobacchetta, ci sono delle belle vecchie glorie.
Ora, non pretendo che tutti si mettano a restaurare bici antiche e si facciano i polmoni salendo sulla collina senza cambio con 25 chilogrammi di ferro sotto il sedere.
Diocenescampieliberi.
Ma tutti abbiamo una bici.
Tiriamola fuori sta benedetta due ruote.
Una bella gonfiata alle gomme, una ripulita, un goccio d'olio alla catena e via.
In culo al traffico e all'inquinamento e alle guerre per il petrolio.
E alle claustrofobiche sardomobili, impacchettate nel traffico come in tanti scaffali.
Usciamo dalle scatolette, ciclobacchettiamo.

Monday, February 19, 2007

Nulla di qualcosa?

.



































Alle elementari a volte davano temi dal titolo: "Hai davanti a te una pagina bianca, riempila come meglio credi".
E io a volte ci disegnavo.
Questo spazio sopra non è solo bianco, vuoto.
Guardate bene.
Potreste vedere i sorrisi della donna che amo, ma anche di quella che amate voi, o che vorreste amare.
Oppure il calore di un abbraccio.
L'urlo silenzioso di un'ingiustizia che non si può nè dire nè scrivere.
Le lacrime di un addio.
Di un amore appena nato.
Questo spazio è anche per voi.
Ora che avete letto, cliccate e andate sopra.
Fermatevi.
Qualcosa, di mio o di vostro, vi sta correndo incontro.

Saturday, February 17, 2007

Silenzio, ascoltiamoci.


Stradine tortuose, umido.

Il crepito dei passi, lenti, cadenzati.

Le nostre occhiate, rade e golose, quel sorriso malinconico, voce narrante del tuo silenzio.

Rami secchi al buio, un auto che si perde nella corsa giù in pianura, la fragranza della nebbia della tarda notte.

Non di sole parole si ama.


Wednesday, February 14, 2007

Qualcosa di Nulla.

Stamattina pensavo a quante cose potrei e vorrei scrivere.
Ad esempio della bella giornata di ieri che sembrava di essere al mare, con la terra che mandava profumi e gli animali a prendere il sole nel pratino.
O della mia Monellaccia, che si è fatta sentire per tutta Bra, giusto per farsi ricordare.
Oppure del mio amico Bernardo, della chiaccherata sul selciato del cortile, come era da troppo che non capitava.
Sulla faccenda dell'esistere, della sua gratuità.
Sulla litigata furiosa con Mario e i suoi dannati dogmi.
Su come sia difficile trovare un lavoro, anzi impossibile e quasi che scriverei una lettera a chi so io, sissignore, un cicchetto da levare il fiato.
Sul gusto della grappa di Barolo invecchiata in botti di rovere, che a berla ti senti vivo, davvero.
O a lei che ieri mi ha scombussolato tutto il sistema cardiocircolatorio, per com'era bella.
Che per tutta risposta si è messa a ridere e baciarmi e scherzare e di nuovo...
Alla fretta di ieri sera, la notte e la collina che diventa lontana, poi di nuovo vicina, come amante tenera, come amica complice.

Come volete che faccia a scrivere qualcosa con un guazzabuglio simile?
Ebbene, tanto peggio, non lo farò.

Tuesday, February 06, 2007

Reliquia d'inverno.

Io.
Vuoto di Langa.
Terra fangosa e sterpaglie.
Curve che diventano punti di luce in movimento.
Il tuo volto accanto al mio, un'occhiata più lunga del solito.
Zenzero, bocche, mani incrociate, erba umidiccia.
Che i sogni siano sintomi.
Crepuscolo d'Alba.
Tu.

Da "Un motivo per continuare"

La sera iniziava a tingere di fuoco le onde del mare, un'arietta calda e sensuale gli accarezzava ora il viso.
Pensava a Maria, a Nora, a sua madre, a tutte le fottutissime donne che lo avevano accompagnato, sopportato, fatto imbestialire, eccitare, sognare.
Camminando sul lungomare sentiva piena e amica la tasca dei pantaloni.
Soldi, una mazzetta come era un po'che non si sentiva addosso.
Monsiù era stato di parola, sentiva di potersi fidare, di sicuro molto più di Don Nicò.
Fottuto pure lui.
"Fottuto!" volle urlare al mare, alle pietre, al sole che stava morendo, alla sera calda, ancora, che nasceva.
Erano quelli i momenti in cui la maschera di uomo solido, impenetrabile e duro lasciava per qualche minuto la possibilità ad una lacrima, a una malinconia.
Nemmeno Acciuga lo capiva, non fino in fondo.
Perchè aveva lasciato tutto e tutti?
Perchè dovunque fosse faceva di tutto per non amare, legarsi, abbandonarsi?
Sapeva di Nora, del suo sguardo maliardo.
Due chilometri.
Due chilometri e sarebbe stata sua.
Subito.
Senza far troppe parole.
Donna per lui poteva essere.
Bella forte sensuale e in gamba.
Per qualche tempo restò seduto sullo scoglio, il mare sotto i piedi, le lacrime sul suo viso.
Non si accorgeva del sole ormai spirato e della flebile luce del faro in lontananza.
Per molte ore rimase immobile senza più domandare ciò che non avrebbe saputo rispondere.
"Che diavolo!" sussurrò nel vento.
Come un richiamo, corse la spiaggia e scavalcò il parapetto, inforcando la bici con veemenza.
Pedalava curvo come un Bartali verso la salita, superando trattorie, Chiesa e notte.
La sua casa era in cima a una collinetta, oltre un tornante tra gli alberi che il primo autunno già tingeva e diradava, lasciando foglie sul selciatino di fronte.
La labile luce del lampione illuminava appena la persiana verde, da cui trapelava, invitante, un lampo forte.
Entrando nel vialetto scampanellò un paio di volte, con energia e gusto, proprio.
Un cigolìo ruppe il buio, mettendo una nota d'allegria al cortile tetro.
Buona risposta sarebbe stata lo sguardo di lei, felino.
Di certo, fino al nuovo sole.

Wednesday, January 31, 2007

Neve sporca

Ci siamo arrampicati, tra i rami secchi e la neve sporca, a mucchi.
Ricordi?
Con il cane siamo arrivati, fin lassù.
Eri sudata, ansimante, ma felice.
Uno degli ultimi tuoi sorrisi.
So che non lo perderò.

Monday, January 29, 2007

E allora, e allora, Maestro?

Scorbutico.
Bisbetico.
Tremendamente lunatico.
Può cacciarti per una parola sbagliata.
Non ho ancora capito bene perchè mi abbia accettato.
Forse è questo amore per le moto della sua epoca.
La mia pazienza.
Di sicuro sono un privilegiato.
Se oggi so fare qualcosa su un motore lo devo a lui.
Sembra ieri che ero gagno e lo guardavo con stupore mentre armeggiava e mi rimetteva in moto un motore che mai più avrei sperato.
In cinque minuti.
"Dagli pure un calcio.Aposto. Aposto.Niente è, niente è.." mentre si girava pulendosi le mani.
Mai successo che abbia fallito.
E cogli anni sono venute le moto, i pomeriggi da lui, che ho imparato a conoscere e capire.
Perchè non sempre è ora da Bernardo.
Certe volte meglio sparire.
Altre non si va più via.
E viene fuori la Bra degli anni 50, la sua Bra fatta di Maestri, Generali d' Armata,feste con ballo serali a cui si andava col Motom o con l'Isomoto, "..che moto era l'Iso, Dio Fausto Coppi che moto....", di biciclette antichissime che io adoro, fatte con cura e maestria.
Ogni tanto arriva anche Mighè il muratore o Talìn della Motta e via coi ricordi, mentre lui continua a mettere ordine, anche se dubito finirà mai.
Oppure quando arriva qualche amico per farsi aggiustare la bici, eccolo alzarsi dal tavolo con giornale di due tre mesi fa e, guardando in basso la bici, apostrofare sempre, tutti:
"E allora, e allora, Maestro, che diavolo?"
I pomeriggi diventano presto sere, in quel cortile, ad ascoltare, guardare, imparare.
Molto mi ha insegnato, molto gli devo.
Non glielo dirò mai, ma io gli voglio bene.

Thursday, January 25, 2007

Have a nice trip, my friend...


Lo vedo da come mi guardi.
Da come urli rabbiosa l'ultima potenza che ti si concede di esprimere.
Lo sai anche te che sarà il tuo ultimo viaggio.
Ne abbiamo fatte di cose insieme.
Curve pazze quelle notti su dal Bernino.
Per andare da lei, che ti chiamava la Golfo.
I mari le montagne che abbiamo condiviso.
E le moto che non ho caricato su di te.
Una volta pure una da Cross, e tutte le volte che ti ho fatto una riga, un graffio, non ti sei mai lamentata.
Anzi sorridevi con me, complice, quando alle Mostre mi vedevi arrivare con quei pugni di ruggine che chissà come facciamo a portarlo a casa.
Non ti consola sapere che d'ora in poi potrai riposarti.
Lo sai già che sono balle, che presto non esisterai più.
Me lo urli nell' ultimo rettilineo quando, una volta ancora, lascio gridare il ferro che s'è fatto vita.
Scendendo, voglio pensare che è solo un ciclo.
Che ciò che ti compone verrà riutilizzato.
Meglio ancora, stavolta.
Che tra qualche anno parte di te comporrà magari una bella sportiva.
Rossa e veloce.
Che rivedrai la strada.
Che farai di nuovo felice chi ti avrà.
Tempo di salutarci.
Non visto dal demolitore, ti do un buffetto sul cofano.
Non penso che capirebbe quell'arrivederci che ti sussuro, non voltandomi.

Tuesday, January 16, 2007

Un secolo fa, circa.

Un giro inaspettato in Torino, una piazza parigina, isola nel cemento.
Una panca.
Di pietra.
Quella panca.
Tutto si ferma.
Torna indietro.
A quella primavera fresca di un secolo fa, o giù di lì, quando uscimmo imbarazzati dall'università e nemmeno ci guardammo negli occhi passeggiando senza una meta.
Non una parola.
Sentivamo imminente quell'evento che volenti o nolenti tra poco saremmo stati noi.
Faceva un freddo cane e tu, vanitosa, non ti eri vestita abbastanza.
Fu tutto ciò che ti dissi prima di baciarti.

Tuesday, January 02, 2007

Più che un numero.....


Soltanto due individui.
Solo due giovani senza alcuna importanza collettiva come io e te potevano essere su quella spiaggia proprio quella notte in cui tutti erano in debiti di compagnie.
Ne abbiamo parlato, mentre accendevamo il fuoco vicino allo sciabordare delle onde e guizzi di luce balenavano mandando lampi sulle pietre.
I nostri sguardi avidi di risposte e generosi di parole, ancora una volta.
Entrambi al posto giusto e al momento giusto.
Piena consapevolezza.
E, insieme al vino alla bottiglia e alle salsicce mezze abbrustolite e mezze crude, ci siamo inebriati della nostra presenza, le rade risate e i respiri forti che valgono oro, sapendoci noi ascoltare.
Le nostre angosce.
La Nausea che tu non hai mai capito.
Le folate di vento, le onde e i dannati petardini in lontananza sono un rumore troppo forte per chi ha sempre nelle orecchie il tumulto della battaglia .
Non siamo melensi.
Una gratuità a noi ignota.
Non c'importa granchè che questo pezzo del cammino lo chiamino 2007 o Marcaurelio.
Della gente sta facendo festa, si sta divertendo, ride con compulsione, quasi tutti senza un motivo, se glielo si chiedesse.
Solo un cambio di nome.
Un numero diverso.
Ci guardiamo, ancora.
Per noi, qualcosa più di un numero.
Finalmente.