Sunday, April 08, 2007

Pasqua, lassù.


Oggi deve essere una giornata come un anno fa, lassù.
Cielo mediamente terso e lindo, gente benevestita e benallegra, vociare festante davanti alla scala della chiesa.
Tutti si complimentano e si augurano non sanno nemmeno loro cosa.
La tradizione lo impone.
Celebrano la risurrezione dell'Agnello di Dio, ma poi lo squartano con barbaro metodo e antica maestria e se lo magnano a pranzo, sempre festosi.
Strane usanze, ma nessuno si chiede perchè.
La tradizione lo impone.
Poi andranno un po' appesantiti a coricarsi o a scambiarsi gli auguri in qualche fiera di strapaese, dove tuttto saprà d'allegria.
Ogni tanto ci vuole.
La tradizione lo impone.
Infine, satolli ed ebbri di questa gioia che nessuno sa bene perchè ci sia stata, andranno a coricarsi, pregando ancora una volta l Agnello.
Sperando di assimilarlo durante la notte.
La digestione lo impone.

4 comments:

Anonymous said...

mi associo al dolore e al lutto delle madri capre e pecore...per l'atroce e barbaro assassinio....dei loro cari...
la str@mp@

Anonymous said...

Loreto impagliato e il busto d'Alfieri, di Napoleone,
i fiori in cornice (le buone cose di pessimo gusto!)

il caminetto un po' tetro, le scatole senza confetti,
i frutti di marmo protetti dalle campane di vetro,

un qualche raro balocco, gli scrigni fatti di valve,
gli oggetti con mònito, salve, ricordo, le noci di cocco,

Venezia ritratta a musaici, gli acquerelli un po' scialbi,
le stampe, i cofani, gli albi dipinti d'anemoni arcaici,

le tele di Massimo d'Azeglio, le miniature,
i dagherottipi: figure sognanti in perplessità,

il gran lampadario vetusto che pende a mezzo il salone
e immilla nel quarto le buone cose di pessimo gusto,

il cùcu dell'ore che canta, le sedie parate a damasco
chermisi... rinasco, rinasco del mille ottocento cinquanta!




è il meglio che sono riuscita a fare
idiosincrasia spinta in una pasqua Atea


Atarassia

la rochelle said...

l'agnello era lì sul tavolo che mi guardava perplesso... il suo sacrificio per me era stato del tutto inutile: a me l'agnello fa schifo. capisci gale, che con questo punto di partenza, non potrei mai essere un sostenitore credibile della lotta alla mattanza degli agnelli pasquali. comunque mi unisco alla strampa ed esprimo solidarietà a tutte le madri capre e pecore che hanno perso i loro cari in queste festività cattoliche. pietro

ps. gale, dobbiamo parlare di bici, quando ci vediamo?

Anonymous said...

ciao garga tanti auguri